venerdì 19 dicembre 2014

Capitolo 1: Flashbacks

Introduzione È arrivato il momento. Sì, è arrivato. Prendendomi le dovute responsabilità ho il dovere morale di svelarvi i retroscena non solo della mia vita ma di moltissime altre. Vite di persone guidate, pilotate a loro insaputa. Ciò che andate a leggere svelerà una volta per tutte la viltà e la meschinità che ancor oggi nasconde la razza umana. Diventatene consapevoli. Il mio amore per la Verità non ne ha potuto farne a meno. Capitolo 1 Flashbacks Per quanto vada indietro con la memoria, solo due immagini rappresentano l'inizio della storia. Due flashbacks. Il primo. Avrei dovuto avere sette od otto anni. È autunno inoltrato. Cammino per le strade del mio quartiere. Sto percorrendo la strada principale. Le auto passano a velocità moderata. Lungo la strada solo case tipo villette, a due piani, niente palazzi. Il cielo è grigio nero, tipo quei cieli che avvertono di un tornado in arrivo. Il vento soffia leggero. Qualche goccia di pioggia mi lacrima sul viso. Vesto con un maglione sgualcito, un paio di jeans e scarpe da ginnastica. Un foulard mimetico mi riscalda la gola. Ho ancora gli occhiali da vista. Sono un dolce e carino bambino incuriosito da ciò che gli prospettera' il futuro. Arrivo alla chiesa adiacente a poche decine di metri quadrati di giardini pubblici. Bambini più piccoli di me si divertono a giocare davanti lo sguardo vigile delle loro madri. Le giostre girano vertiginosamente ed i loro sorrisi m'investono calorosamente. Scenograficamente rappresento l'avventuriero solitario. Non mi è mai dispiaciuta la solitudine; mi ha sempre fatto sentire ... speciale ... diverso. D'un tratto, alla mia sinistra, sento il rumore di una macchina. Con la coda dell'occhio la vedo arrivare. È bianca, modesta. Alla sua guida una donna sui cinquanta, vestita di nero, in leggero sovrappeso. Capelli corti, neri come i suoi occhi, con bracciali e collane dorate. Ma c'è qualcosa ... qualcosa che mi da' da pensare. È la sua posizione.Schiena dritta,occhi sgranati lucenti, mani sul volante a formare l'orario consigliato a scuola guida per il conseguimento della patente (ore 10 e 10). Poi capisco. Mi sta "portando " lei. Dopotutto la libertà ha un prezzo. Seconda immagine. Sono seduto in salotto, davanti al tavolo. Sopra, fotografie di quando ero molto piccolo. Non c'è nessuno in casa. Sono solo. È estate. La calda luce del sole irradia la stanza. Ho 17 anni. I miei occhi brillano di nostalgia vedendo tutti quei fotogrammi. Appaio sorridente, allegro, pieno di vita. Soprattutto in uno in cui festeggio i miei primi quattro anni di vita, a capotavola, con parenti tutt'attorno. Cosa è successo ? Perché adesso sono sempre triste ? Eppure sono un ragazzo carino, ho un po' di soldi. Non riesco a trovare risposta. La notte ho gli incubi. Pochi amici. Costantemente solo. È la mia vocazione ? Domande su domande senza trovare risposta. Il gatto mi sale sulle ginocchia. Sta per essere abbandonato ma nessuno di noi due lo sa. Siamo anime solitarie. Mi guardo in giro. Non vedo nessuno. Chissà perché mi sento sempre osservato ...

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