martedì 30 dicembre 2014

Capitolo 11 : Il Codice Segreto ( parte 2 )

Partiamo dai colori. Il blu rappresenta il poliziotto. Il celeste il poliziotto che prima era il detenuto. Il nero rappresenta lo stupro da parte di un uomo di colore. Il giallo il cinese, colui che si aggrappa a tutto per andare avanti. È una sorta di parassita. Il bianco lo stupro da parte di un uomo bianco. Il grigio la morte. I numeri. L'uno ( pollice alzato ) vuol dire viaggiare da solo. Verso la morte. Il due l'essere violentati. Il tre, vi violentera' un uomo nero. Il quattro l'amputazione di un dito. Il sei rappresenta lo stile umano : i diritti umani di Roma. Il sette significa che volete diventare poliziotti/stupratori. L'otto il matrimonio. Il nove la morte. Il dieci significa che non siete niente. Uno zero. Lo zero può avere lo stesso significato ma anche quello della pallottola. Altre parole - chiave da ricordare sono "portare", "bere acqua", "mangiare". "Portare" significa sottostare alle regole di chi vi trova lavoro, ragazza, divertimento. Sarete i suoi sgobbini. Muti e silenziosi. Avviene quando una persona vi guarda con gli occhi sgranati e piena la schiena. A seconda della gradazione della curvatura di quest'ultima significherà quanto "pesante" ( fastidioso, pedante ) siete. "Bere acqua" e "mangiare" significa sempre essere violentati di notte ma magari guadagnandoci qualcosa ( lavoro, ragazza, ... ). Devo ricordarvi anche che questa gente fa uso del botulino per gonfiarsi le labbra. A seconda della gonfiatura delle stesse verrete violentati oralmente fino a quando non vi verranno proprio così, come le hanno loro. Questo se vi porteranno loro. Ma c'è di più. Ogni squadra arriverà a comprare le auto a seconda -ancora- del prezzo che VOI pagherete se vi porteranno loro. Una Smart rappresenta il taglio di un pezzetto di dito. Un Suv nero lo stupro di una persona di colore ( perché il Suv è grosso e nero ). E così via ...

lunedì 29 dicembre 2014

Capitolo 10 : Il Codice Segreto ( parte 1 )

Con questo ed il prossimo capitolo vi illustrero' il codice con il quale questi esseri vivono sfruttandoci. Per loro noi siamo come il cibo : ne hanno bisogno. Partiamo col dire che vogliono dividere il mondo con due grandi fazioni : sinistra o destra, alieni o mostri, buono o cattivi. Nel mezzo non si sta. Ognuna delle due fazioni ha delle squadre e sottosquadre. Una squadra è un insieme di persone che manipolano colui che sta nel mezzo (chiamato anche detenuto -ma che non ha niente a che fare con colui/e i che commette crimini-. È colui/e i su chi vivono.) dirigendolo dove hanno deciso. Decidono il lavoro che deve fare, la ragazza che deve avere, gli amici ma anche l'abitazione, il cibo, ... Tutto. Lavorano su di lui. Vengono pagati per farlo, ricordatelo. Cosi'fanno anche le sottosquadre con la differenza che i primi pensano più in grande. A sinistra ci sono quelli che mettono in atto il codice. A destra ci sono coloro che se ne fregano, vogliono decidere il da farsi della loro vita e prendono il codice solo saltuariamente. Gli alieni fanno poco sesso, films di spessore per farvi capire il codice, ripetendovelo all'infinito. Gli attori cinematografici sono considerati alieni, come le organizzazioni umanitarie a livello mondiale. I mostri sono i depravati, pensano solo al sesso. Covano odio e vendetta. Generalmente sono quelli su cui i primi hanno vissuti che sono passati da vittime/detenuti a poliziotti. I poliziotti sono coloro che interrogano di notte i soggetti, gli stuprano, gli schiacciano psicologicamente per manovrarli meglio. Non solo : sono anche quelli che vi saboteranno giornalmente. Vi sgonfieranno le ruote della macchina, aggiungeranno qualche goccia di limone nella vostra acqua, vi bucheranno con uno spillo le scarpe in inverno, ... Devono destabilizzare la vostra mente per prenderne possesso. I buoni hanno pazienza, cercano il dialogo, il compromesso giusto per il detenuto. I cattivi se ne fregano : "a me hanno fatto così, adesso lo faccio io a loro !". Esistono poi delle parole chiave. Le principali sono "andare avanti" e "voler passare". Sono quasi sinonimi. Visto che il codice prevede un prezzo per qualsiasi cosa (dal tipo di lavoro, alla ragazza, gli hobbies, ...) le squadre delle due fazioni decidono per voi in base a chi siete figli. Se siete figli di operai dovreste fare lo stesso lavoro a meno che non decidono altrimenti. Naturalmente c'è un prezzo da pagare che voi pagherete senza neanche saperlo per migliorare la vostra posizione sociale. Se voi decidete di "andare avanti" vuol dire che lo volete fare. Dovreste fermarvi, capire e decidere voi il prezzo. Peccato non sappiate il codice."Passare" vuol dire volere imparare il codice ma anche migliorare la vostra posizione sociale. Il problema è che soprattutto i cattivi non vogliano che lo impariate (il codice). Altrimenti dovrete pagarne il prezzo che potrebbe essere svegliarsi con un ragno gigante addosso (i famosi capelli bianchi), l'amputazione di un dito o di un arto (a seconda di ciò che volete raggiungere), essere violentati quotidianamente (anche più volte al giorno), ... Ognuna delle squadre ha una "zona" in cui operare ( la zona può essere un quartiere, un luogo di lavoro, ... ). La "fly zone" è quando si segue il detenuto ovunque vada, anche all'estero. Ricordate che entrambi gli schieramenti non hanno una coscienza. Ritengono di aver sconfitto il "male" delle emozioni. Ma adesso andiamo un po' al dettaglio del codice tramite numeri, colori, parole.

domenica 28 dicembre 2014

Capitolo 9 : Le Voci

Ricordo di averle sempre sentite. Pensavo che fosse la mia testa che ragionava troppo, una sorta di frullino che non mi dava mai pace. Da ragazzo apparivo pensieroso anche per questo. Le ascoltavo. A volte mi basavo su esse per cercare la verità o giudicare qualcuno. Mi sbagliavo. Le voci mi tiravano giù. Mi dicevano che ero ridicolo se facevo questo o quello, mi giudicavano di continuo. Solo oggi so cosa sono. Ci sono gli ultrasuoni che percepisce il nostro inconscio tramite gli orecchi che si usano in guerra per svilire il nemico ( l'evoluzione della guerra ) e poi ci sono i microchip che si infilano sotto la pelle. Io credo di avere quest'ultimi. La guerra si è evoluta. Per sapere se li avete anche voi basta che stiate in silenzio. Poi ascoltate. Se sentite numerose voci è probabile che li abbiate anche voi (i microchip). Se sapeste il codice sarebbe più facile sfuggirgli perché sapreste come comportarvi. E non è fantascienza, è realtà. Anche ciò che sto scrivendo è dettato da loro perché visto che non nessuna intenzione di pagare nessun prezzo per unirmi a qualche squadra e vivo costantemente in solitudine, mi stanno facendo qualche concessione.

sabato 27 dicembre 2014

Capitolo 8 : Clinica Psichiatrica

All'età di 33 anni fui portato per la prima volta nella clinica psichiatrica della mia città. In quel tempo vivevo in macchina. Avevo lasciato il lavoro e la camera in affitto. La pressione che mi sentivo addosso era tanta. Incominciavo a capire sempre meglio cio' che mi capitava ma non avevo ancora la lucidità per tradurlo. In più c'era anche qui una sensazione che mi stava sempre più divorando : era quella di sentire delle voci. Mi sembrava che ci fossero diverse persone che parlassero all'interno della mia testa ed io dovevo decidere quale voce ascoltare e seguire. Mi davano anche consigli di vita. All'ospedale le voci rallentarono ed io mi sentivo più rilassato. Arrivai a pensare che era solo stress e depressione e che questo fatidico codice era solo un invenzione di questi due stati d'animo. Quando uscii tutto tornò come prima. Non stavo sognando, era tutto reale. Sono stato nel reparto psichiatria altre due volte. Quest'altre volte però le voci e la visualizzazione del codice sono state sempre presenti. Non mi hanno abbandonato. Così come non lo stanno facendo adesso. Ho capito anche il perché sono stato ricoverato : vogliono che paghi il prezzo per passare visto che ormai so tutto. Vogliono un braccio. All'interno della struttura ho trovato falsi pazienti che con i loro movimenti mi ripetevano il codice. Mi facevano da muro. Aspettavano una mia mossa ; mossa che finora non c'è stata perché trovo ingiusto pagare un qualsiasi prezzo dopo 38 anni di vita passati in un carcere all'aperto, interrogato di notte, torturato. E la storia continua ...

venerdì 26 dicembre 2014

Capitolo 7 : Sogni

Come avrete capito sognavo spesso. Non solo : avevo anche delle vere e proprie premonizioni. Riuscivo ad anticipare cio' che sarebbe successo il giorno seguente. Così era raro che l'indomani mattina non ricordassi niente. Allora pensavo di essere una sorta di sognatore futurista mentre adesso so per certo ciò che mi fanno tutt'oggi di notte. Mi interrogano. Mi mettono alla prova. Cercano costantemente di manovrare il mio inconscio o di spezzarmi la volontà. Ma come fanno ? vi chiederete. Io so per certo che lo fanno ma sul come ho solo delle ipotesi. La prima : tramite droghe e tecniche di ipnosi. La seconda : con un ingegnoso congegno collegato al vostro corpo. Io proporrei la seconda ipotesi perché ciò che si sogna è troppo dettagliato. Ci sono scenografie da films, scenografie talmente realistiche che penserete sia la realtà (vi dico comunque che oggi riesco benissimo a capire quando sto sognando. L'esperienza insegna.). Questa gente costruisce -letteralmente- lo scenario del vostro sogno e vi mette alla prova , magari facendovi incontrare persone viste il giorno prima per sapere della vostra reazione oppure tentera' di indirizzarvi verso una scelta -magari e addirittura di vita- per manovrarvi meglio durante il giorno tramite i suoi agenti. Quando incomincierete a capirlo e a sfuggirgli ne pagherete il prezzo. La prima cosa che vi faranno e' lo stupro notturno. Verrete violentati carnalmente. Che siate uomini, donne, bambini o anziani non avrà importanza. Poi, il prezzo da pagare si alzerà. Io, ad esempio, sto perdendo l'uso della gamba destra. Mi stanno azzoppando. Nel sonno, dopo l'interrogatorio, per colpa delle mie risposte, mi hanno fatto quasi uscire l'anca destra. La destra perché, visto che voglio imparare il codice segreto, sto andando a sinistra (vogliono il mondo diviso in due : buoni -alieni- e cattivi -mostri-. Sinistra o destra. Nessuno deve stare nel "mezzo" altrimenti verrà col passare del tempo ucciso). Quindi andando a sinistra devo -sempre come prezzo- lasciare qualcosa a destra, visto che attualmente sono nel mezzo. Sono una vittima : le vittime stanno nel mezzo.

giovedì 25 dicembre 2014

Capitolo 6 : Storie Di Donne

Con le ragazze ho sempre avuto dei problemi ma non me ne sono mai accorto. L'isolamento in cui ero (del quale pensavo fosse desiderio di solitudine) a cui mi avevano sotto posto tutti quelli che conoscevo funzionava bene. Uscivo, le conoscevo ma non arrivavo mai a niente pero', anche qui, le sognavo tutte di notte. Pensavo di essere un ragazzo problematico oltre che "sognatore". La mia prima volta fu con una ragazza più grande di me. Era bellissima. In seguito scoprii che era una prostituta ed era stata pagata con dei favori per farlo. Ho avuto poi un paio di storie serie. Ricordo che ogni volta che parlavo con loro potevano accadere due cose : o mi ridicolizzavano o mi zittivano. Pensavo che fosse il loro carattere. Beata ingenuità ! Le facce, le smorfie che facevano non le dimenticherò mai. Anche loro avevano il compito di schiacciarmi psicologicamente. In seguito, dopo la morte dei miei genitori ed aver venduto casa, conobbi una ragazza cinese. Avevo bisogno di comprensione e di sfogarmi. Lei me lo lasciava fare ma il prezzo da pagare è stato alto. In poche parole so di avere una figlia avuta da lei, una figlia mai vista se non una sola volta qualche anno fa. Solo in seguito ho capito che non stava ingrassando ma era in maternita'. Le vidi solo una volta insieme. Avevo appena finito di fare benzina in un distributore quando partendo apparvero una da una parte ed una dall'altra. Era il codice. Significava che se io fossi andato "avanti" loro mi avrebbero fatto da "piantoni". Mi avrebbero spiato giorno e notte con telecamere segrete a mia insaputa. E mi avrebbero interrogato nel sonno. Anche qui ho scoperto che era una prostituta pagata per farmi generare dei figli. Per lei sarebbe stata una cosa normale visto che in passato lo aveva già fatto.

mercoledì 24 dicembre 2014

Capitolo 5 : Tratti Caratteriali.

Tutti noi abbiamo una personalità che ci distingue dagli altri. C'è chi è dolce, sensibile, volenteroso e chi è irruento, sgarbato, scontroso. Le caratteristiche di ognuno di noi possono essere infinite. Dopotutto ognuno è un mondo a sé stante. Io, ad esempio, ho sempre avuto una sorta di disposizione per la solitudine. Era questo il tratto caratteriale che mi rappresentava maggiormente. Schivo, pensieroso, sempre a testa bassa. Come potevo fare amicizia ? E poi ... quella continua sensazione di essere diverso, particolare, in qualche modo ... speciale. Non riuscivo a scrollarmela di dosso. In adolescenza, fino a 20 anni di vita, reputavo solo due persone miei amici. Con loro cercavo di parlare di tutto ma mi fermavano sempre : dicevamo che i miei discorsi, le mie domande, erano ridicole, da pazzi. Mi sentivo oppresso, schiacciato. Solo ora capisco che in realtà volevano "condurre il gioco". Io non dovevo pensare. Dovevo solo "seguirli". Avevo quasi paura di loro. Feci molta fatica a non frequentarli più. Avevo sempre pensato di essere timido, permaloso, così un giorno decisi di cambiare. Volevo apparire (ed Essere) gioioso, festoso, allegro, aperto. Il cambiamento fu radicale. Ci riuscii. Ancora oggi ci sono molte persone che vengono manipolate mentalmente facendogli credere di essere ciò che in realtà non sono. Soffrono in silenzio, si colpevolizzano. Pochi sanno che i manipolatori sono PAGATI per farlo. Sono pagati per gestire il vostro tempo libero, decidere cosa voi potete fare o non fare. È il loro lavoro. Si fanno chiamare "servizi segreti" e appartengono ad ogni età. Anche bambini ! Ad esempio mia sorella sta insegnando a suo figlio di dieci anni come fare, mentre a me non ha mai detto niente.

martedì 23 dicembre 2014

Capitolo 4 : Mia Madre

A casa, mia madre, dettava le regole. E bisognava rispettarle. Sicura di sé, determinata a far rispettare i valori morali, lavoratrice a tempo pieno, era per il potere alle donne. Con me era affabile, comprensiva ma chissà perché anche lei mi teneva a distanza. Che fossi stato adottato davvero ? Quando mi avvicinavo a chiederle qualcosa piegava la testa in avanti, verso di me, mostrandomi sia gli occhiali che tutti i denti. Solo oggi, che capisco abbastanza il codice segreto di cui in seguito andrò a parlarvi, mi accorgo che se mi "portava" lei sarei "andato/passato" con un proiettile perché -mostrandomi i denti- non voleva che mi mettessi la dentiera (lei l'aveva fin da giovane). Gli occhiali significavano proiettile. Allora non capivo tante situazioni ma percepivo che c'era qualcosa di misterioso che dovevo tradurre. Non ce la facevo. Come avrei potuto tradurre i loro movimenti e parole senza che nessuno me lo spiegasse ? Mia madre sedeva a capotavola. Se mio padre tentava di dissuaderla in qualcosa lei alzava subito la voce e gli urlava che se non gli fosse andato bene il suo ragionamento doveva andarsene. Subito. Un altra scena che oggi riesco a tradurre e' di quando lei sgridava e colpiva con la granata mia sorella perché era sempre a letto, mentre quest'ultima mi guardava incattivita. Significava che IO dovevo fare qualcosa, magari uscire di casa. Nella primavera del 1999 anche lei si ammalò di tumore. Al cervello. Il sogno si avvero' per intero. Per me era un periodo dorato visto che cantavo, componevo musica ed esteriormente ero davvero bello. Fu un colpo tremendo. Mi sembrava che Dio c'è l'avessi contro. Solo oggi capisco che anche questo accadeva come "prezzo da pagare" perché stavo "volando in America", dove tutto è possibile. Mi era stato dato un potere senza neanche saperlo : avevo deciso della vita dei miei genitori. La colpa era della mia ambizione.

lunedì 22 dicembre 2014

Capitolo 3 : Mio Padre

Corporatura media, capelli brizzolati, occhiali. Sguardo triste, testa abbassata, espressione pensierosa. Era mio padre, colui che mi ha dato tutto quello che la materia richiedeva, secondo le sue possibilità, tranne -forse- ciò di cui un essere umano ha più bisogno : affetto. Era diventato operaio dopo essersi trasferito dalle montagne Mugellesi. Non era ambizioso. Viveva per la famiglia. Parlava poco o nulla. I suoi silenzi me li ricordo ancora. Quando ero piccolo mi piaceva fare delle lunghe girate in automobile, solo io e lui. Erano le nostre domeniche mattine. Il mio viso fuori dal finestrino e lui che mi diceva di chiuderlo altrimenti avrei preso freddo e mi sarei ammalato. Voleva che diventassi calciatore ma io ero negato per lo sport. Ricordo le sue uniche gioie nei miei confronti : la partita di pallone e l'avermi trovato lavoro nella ditta in cui lavorava lui. In casa non aveva voce. Comandava mia madre. Mio padre si rendeva così inavvicinabile. Ma a lui andava bene cosi'. Da giovane giocava spesso a carte, poi smise anche quello. Lavoro, solo lavoro. Quando gli chiedevo pochi spiccioli sbottava in un "ohi ohi Gabriele !" girando la testa a sinistra ed alzandola leggermente. Sapevo che quel gesto significava qualcosa ma a quel tempo ancora non sapevo cosa. Comunque sia,per lui, non bisognava chiedere ma "aspettare". Ma "aspettare" cosa ? Non lo sopportavo quando faceva così e mi chiudevo in me stesso. Quando ero molto piccolo sognavo i miei genitori che morivano in un incidente aereo, loro che non lo avevano mai preso. Quando questo avveniva, al risveglio, sentivo una voce che mi diceva che era il loro destino se fossi andato in America. Ancora dei sogni che sembrava volessero dirmi qualcosa... Un giorno si ammalò di tumori in metastasi, pochi mesi prima che partissi per New York. A suo modo il sogno si avvero'. Mi sentii in colpa. Visse per altri tre anni, abbastanza bene, nonostante non avesse più un rene. In definitiva si può dire che fra noi non c'era alcun rapporto. A volte pensavo che non fossi neanche suo figlio. Personalmente non lo volevo come padre. Troppo freddo. Solo dopo le mie scoperte ho rivalutato la mia opinione su di lui. Ho scoperto che si era rifiutato di violentarmi di notte per un ipotetico "prezzo da pagare", a costo della sua stessa vita. Mio padre è stato un Eroe. R.I.P.

domenica 21 dicembre 2014

Capitolo 2 : L'uomo Nero

Da bambino avevo un incubo ricorrente. Sognavo di svegliarmi di notte fonda. Apro gli occhi lentamente, me li stropiccio. D'un tratto vedo un ombra. È di un uomo, corporatura robusta. È fermo immobile ai piedi del letto. Non sa cosa fare. Non si avvicina ma non scappa neppure. Io sono terrorizzato e non riesco ad emettere nessun suono. Poi mi sveglio. Sudato, impaurito, mi volto verso il letto di mia sorella. Dorme tranquillamente. Mi rilasso. Mi riaddormento serenamente perché tanto è solo un incubo ... oppure no ? E se avesse un significato ? Questo incubo l'ho avuto per diversi anni e mi ha creato molti problemi anche di giorno. Per esempio, visto che i miei genitori lavoravano tutto il giorno e mia sorella maggiore studiava da amici, io, tornato dalla scuola elementare, riuscivo in malo modo a restare solo a casa. Dovevo tenere le serrande alzate e possibilmente le porte aperte. Avevo bisogno di luce e di rumore quindi anche il televisore era sempre acceso. Ricordo ancora i pomeriggi passati in casa, sempre sul chi-va-la'. Non riuscivo ad avvicinarmi alla camera da letto. Pensavo ci fosse Lui ad aspettarmi. A volte mi facevo coraggio, entravo e trattenendo il fiato mi chinavo sotto il letto per vedere se era lì. Poi aprivo gli armadi. Lentamente. Non vi dico il peso che mi toglievo di dosso quando scoprivo che non c'era nessuno. Ma il giorno dopo era la stessa storia. Poi, una notte, feci un sogno diverso. Ero in casa, di pomeriggio, controllando che non ci fosse finalmente lo scoprii. Era proprio sotto il letto ! Urlai. D'un tratto apparve il fratello di mia madre, colui che in seguito definii Lo Zio D'America (ogni volta che lo incontravo mi "sapeva" d'America. Anche qui chissà perché ... ). Lo prese, e lo spinse fuori casa. Ricordo ancora l'uomo nero che grugniva e che si aggrappava a tutto pur di non essere cacciato. Ma lo zio ci riuscì. Da quella notte non l'ho più sognato.

sabato 20 dicembre 2014

Prefazione

Come possiamo fare per governare un intero pianeta senza che nessuno se ne accorga ? Astuzia, abilità diplomatica portata all'estremo, un codice segreto e un fantomatico prezzo da pagare per tutto ciò che facciamo (compromessi). Ecco come. Ma c'è un problema : lo facciamo a scapito di chi non fa parte del nostro sistema. Noi decidiamo per gli altri. Io li chiamo Servizi Segreti Uniti perché appartengono a tutti i paesi del mondo. Ne fanno parte tutte le forze dell'ordine ma anche le organizzazioni cosiddette umanitarie passando per gli assistenti sociali. Decidono per noi occultamente, a nostra insaputa. No, non parlo di semplice disinformazione o movimenti finanziari ma di gestualità, codici di parole, finte libertà e diritti (come la privacy : lo sapete che non esiste ? Questa gente finge solo di non sapere). Questa gente è scesa a patti con le forze del Male barattando le più semplici libertà con lo stupro notturno, nel sonno ! La mia esperienza diretta ne è una fonte preziosa e vuole essere di utilità' a chi ancora non se n'è reso conto. Vi svelero' in che modo pilotano le nostre vite senza che ce ne accorgiamo, arrivando a guidare ogni singolo nostro movimento grazie anche a dei microchip inseriti sotto la nostra pelle. Credetemi : questo libro è prezioso. Lo avessi avuto da giovane non avrei avuto tutti i problemi che ho tutt'oggi. Alla fine, mi ringrazierete.

venerdì 19 dicembre 2014

Capitolo 1: Flashbacks

Introduzione È arrivato il momento. Sì, è arrivato. Prendendomi le dovute responsabilità ho il dovere morale di svelarvi i retroscena non solo della mia vita ma di moltissime altre. Vite di persone guidate, pilotate a loro insaputa. Ciò che andate a leggere svelerà una volta per tutte la viltà e la meschinità che ancor oggi nasconde la razza umana. Diventatene consapevoli. Il mio amore per la Verità non ne ha potuto farne a meno. Capitolo 1 Flashbacks Per quanto vada indietro con la memoria, solo due immagini rappresentano l'inizio della storia. Due flashbacks. Il primo. Avrei dovuto avere sette od otto anni. È autunno inoltrato. Cammino per le strade del mio quartiere. Sto percorrendo la strada principale. Le auto passano a velocità moderata. Lungo la strada solo case tipo villette, a due piani, niente palazzi. Il cielo è grigio nero, tipo quei cieli che avvertono di un tornado in arrivo. Il vento soffia leggero. Qualche goccia di pioggia mi lacrima sul viso. Vesto con un maglione sgualcito, un paio di jeans e scarpe da ginnastica. Un foulard mimetico mi riscalda la gola. Ho ancora gli occhiali da vista. Sono un dolce e carino bambino incuriosito da ciò che gli prospettera' il futuro. Arrivo alla chiesa adiacente a poche decine di metri quadrati di giardini pubblici. Bambini più piccoli di me si divertono a giocare davanti lo sguardo vigile delle loro madri. Le giostre girano vertiginosamente ed i loro sorrisi m'investono calorosamente. Scenograficamente rappresento l'avventuriero solitario. Non mi è mai dispiaciuta la solitudine; mi ha sempre fatto sentire ... speciale ... diverso. D'un tratto, alla mia sinistra, sento il rumore di una macchina. Con la coda dell'occhio la vedo arrivare. È bianca, modesta. Alla sua guida una donna sui cinquanta, vestita di nero, in leggero sovrappeso. Capelli corti, neri come i suoi occhi, con bracciali e collane dorate. Ma c'è qualcosa ... qualcosa che mi da' da pensare. È la sua posizione.Schiena dritta,occhi sgranati lucenti, mani sul volante a formare l'orario consigliato a scuola guida per il conseguimento della patente (ore 10 e 10). Poi capisco. Mi sta "portando " lei. Dopotutto la libertà ha un prezzo. Seconda immagine. Sono seduto in salotto, davanti al tavolo. Sopra, fotografie di quando ero molto piccolo. Non c'è nessuno in casa. Sono solo. È estate. La calda luce del sole irradia la stanza. Ho 17 anni. I miei occhi brillano di nostalgia vedendo tutti quei fotogrammi. Appaio sorridente, allegro, pieno di vita. Soprattutto in uno in cui festeggio i miei primi quattro anni di vita, a capotavola, con parenti tutt'attorno. Cosa è successo ? Perché adesso sono sempre triste ? Eppure sono un ragazzo carino, ho un po' di soldi. Non riesco a trovare risposta. La notte ho gli incubi. Pochi amici. Costantemente solo. È la mia vocazione ? Domande su domande senza trovare risposta. Il gatto mi sale sulle ginocchia. Sta per essere abbandonato ma nessuno di noi due lo sa. Siamo anime solitarie. Mi guardo in giro. Non vedo nessuno. Chissà perché mi sento sempre osservato ...