lunedì 22 dicembre 2014

Capitolo 3 : Mio Padre

Corporatura media, capelli brizzolati, occhiali. Sguardo triste, testa abbassata, espressione pensierosa. Era mio padre, colui che mi ha dato tutto quello che la materia richiedeva, secondo le sue possibilità, tranne -forse- ciò di cui un essere umano ha più bisogno : affetto. Era diventato operaio dopo essersi trasferito dalle montagne Mugellesi. Non era ambizioso. Viveva per la famiglia. Parlava poco o nulla. I suoi silenzi me li ricordo ancora. Quando ero piccolo mi piaceva fare delle lunghe girate in automobile, solo io e lui. Erano le nostre domeniche mattine. Il mio viso fuori dal finestrino e lui che mi diceva di chiuderlo altrimenti avrei preso freddo e mi sarei ammalato. Voleva che diventassi calciatore ma io ero negato per lo sport. Ricordo le sue uniche gioie nei miei confronti : la partita di pallone e l'avermi trovato lavoro nella ditta in cui lavorava lui. In casa non aveva voce. Comandava mia madre. Mio padre si rendeva così inavvicinabile. Ma a lui andava bene cosi'. Da giovane giocava spesso a carte, poi smise anche quello. Lavoro, solo lavoro. Quando gli chiedevo pochi spiccioli sbottava in un "ohi ohi Gabriele !" girando la testa a sinistra ed alzandola leggermente. Sapevo che quel gesto significava qualcosa ma a quel tempo ancora non sapevo cosa. Comunque sia,per lui, non bisognava chiedere ma "aspettare". Ma "aspettare" cosa ? Non lo sopportavo quando faceva così e mi chiudevo in me stesso. Quando ero molto piccolo sognavo i miei genitori che morivano in un incidente aereo, loro che non lo avevano mai preso. Quando questo avveniva, al risveglio, sentivo una voce che mi diceva che era il loro destino se fossi andato in America. Ancora dei sogni che sembrava volessero dirmi qualcosa... Un giorno si ammalò di tumori in metastasi, pochi mesi prima che partissi per New York. A suo modo il sogno si avvero'. Mi sentii in colpa. Visse per altri tre anni, abbastanza bene, nonostante non avesse più un rene. In definitiva si può dire che fra noi non c'era alcun rapporto. A volte pensavo che non fossi neanche suo figlio. Personalmente non lo volevo come padre. Troppo freddo. Solo dopo le mie scoperte ho rivalutato la mia opinione su di lui. Ho scoperto che si era rifiutato di violentarmi di notte per un ipotetico "prezzo da pagare", a costo della sua stessa vita. Mio padre è stato un Eroe. R.I.P.

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